Dicono che nella vita bisogna saper distinguersi e andare oltre agli standard.
Il Rally Città di Scorzè e la Scorzè Corse hanno da sempre perseguito questa strada incentivati anche dalle particolari caratteristiche del percorso “tutto pianura” non proprio accattivanti per i puristi della specialità. Abbiamo dato spazio ad innovazioni, invenzioni e format particolari per dare un tocco di autenticità alla gara.
Tra le varie stramberie possiamo ricordare a inizio anni ’90 il radar formato “mignon”, inesistente all’epoca, normalità oggi. Una cosa nata quasi per necessità ma che un caso ha creato a partire dalle invettive dei navigatori abituati ai roadbook giganti e dai Delegati della federazione non molto convinti ma non avendo nessun appiglio nell’annuario han dovuto cedere.
Oppure l’idea di concentrare tutte le aree tecniche della gara lungo le vie del centro cittadino facendo diventare Scorzè per tre giorni un grande parco assistenza con annesso riordino e palco d’arrivo a portata di tutta la popolazione.
La cosa a cui teniamo di più comunque è il premio, quel riconoscimento che a fine gara viene consegnato nelle mani dei protagonisti. Un oggetto che di per sé non ha valore economico ma altamente affettivo per chi lo riceve. Per questo è ormai tradizione l’aver creato negli anni Trofei particolari perché quel premio doveva rimanere scolpito per sempre nella memoria dei protagonisti.
Il Trofeo che da qualche edizione usiamo è made in Scorzè al 100%. Trofeo nato dall’amicizia con Stefano Bortoletto titolare della BMC che condivideva la stessa nostra passione e che ha voluto dare il suo prezioso contributo al nostro Rally.
Stefano purtroppo ci ha lasciato lo scorso anno ma non il suo Trofeo che ci accompagnerà anche nel 2020 e sicuramente nei prossimi anni a venire. Per questo un ringraziamento sentito va al figlio Federico, alla moglie Olga e al fratello Gianni per continuare questa tradizione.
Grazie, grazie, grazie.